sabato 16 dicembre 2017

Il Bruciato di Bolgheri 2015 DOC Antinori Tenunta Guado al Tasso

Cosa dire di Antinori?
Antinori nel mondo è come la Burrata.
E' come la pasta.
E' l'Italia, è il vino italiano, e si capisce il perché!
Io personalmente mi sono innamorata di questo vino.
All'inizio mi è stato detto che a molti questo Bolgheri non piace, perché è un po particolare, come suggerisce anche il nome, ma io non mi sono lasciata intimidire.
50% Cabernet Sauvignon, 50% Merlot e 30 % Syrah è un vino equilibrato, corposo e intenso.
Dall'aspetto rosso rubino, all'olfatto si presenta con sentori di frutta di bosco, bacche rosse e spezie balsamiche.
Certo, probabilmente non si può rimanere delusi da Antinori ma io ho trovato questo vino davvero delizioso e a un prezzo ragionevole.
Vi consiglio assolutamente di provarlo!



martedì 12 dicembre 2017

Foody Farm

"Semplice, tradizionale, moderno. Il cibo giusto dai posti giusti" così si definisce Foody Farm.
L'idea che sta alla base di questo ristorante, sempre come loro stessi dicono, è riportare in chiave moderna i vecchi sapori toscani, con un occhio attento alla provenienza delle materie prime (carni, verdure, formaggi) andando a riscoprire le zone più famigerate della Toscana per i loro prodotti alimentari e servendosi dalle migliori fattorie (descritte anche nel menù!)
Questo locale si trova a Firenze in Via dei Tinori, vicino a Santa Croce.
Dalle finestre se ne vede solo una piccola parte, in realtà è uno spazio veramente grande, arredato con gusto fin nei minimi particolari.
Il personale è gentilissimo e sa consigliarti e descriverti i piatti che ti sta servendo.
Hanno anche un'ottima cantina, con vini sempre prevalentemente toscani.
Abbiamo iniziato con il cofanetto di formaggi che ci è stato servito con miele e confettura, la cameriera ci ha spiegato nei minimi particolari le varietà e l'ordine e consigliati.
Il cofanetto stesso riporta un piccolo menù per poter rileggere la descrizione dei formaggi mentre li stai degustando.
Erano tutti ovviamente deliziosi, ma una lode particolare devo farla all'ultimo, l'erborinato di mucca con uvetta che aveva un particolarissimo retrogusto alcolico.
Dopo ho voluto assaggiare sia i Falafel che la "Ciambotta e risposta".
Ho trovato la porzione aperitivo un'idea comoda e intelligente, sia se si vuole assaggiare più di un piatto, sia se, come la sottoscritta, spesso vi trovate a lasciare porzioni troppo abbondanti.
Il falafel è un piatto di per se molto semplice, ma questi li ho trovati veramente gustosissimi, la salsa yogurt con un cui erano serviti era veramente buonissima, ne ero così entusista che la cameriera se n'è accorta e mi ha chiesto se poteva riportarne altra!
Fra i due però devo dire che ho preferito la Ciambotta: la caponata era perfetta, la burrata autentica e il pesto gustosissimo, uno dei migliori panini che abbia mai assaggiato, senza dubbio.
Il mio ragazzo ha invece ordinato il Cinta burger, servito con zucchine e maionese, e mi ha confermato che era davvero ottimo.
Abbiamo concluso la cena con una porzione di torta al semolino e cantuccini con vinsanto.
Sono rimasta davvero soddisfatta, anche per quanto riguarda il conto, che era onesto e adeguato.
Ci tornerò sicuramente e lo consiglio anche a voi!




mercoledì 6 dicembre 2017

Cannonau di Sardegna DOC 2014 Fonte Frontini

Il Cannonau di Sardegna è il classico rosso che piace alla sottoscritta, è un vino ricco, caldo, con un delizioso profumo fresco e speziato, con sentori fruttati in prevalenza di frutta del sottobosco e prugna.
 Ha un bel colore rosso rubino che con l'invecchiamento manifesta riflessi granati sempre più intensi.
Dalle uve Cannonau si produce prevalentemente il vino DOC Cannonau di Sardegna rosso, come in questo caso, ma anche rosato, entrambi ottenuti per il 99% di uve Cannonau e il restante 1% massimo da uve di produzione locale.
L'invecchiamento obbligatorio minimo di questo vino è di un anno, del quale, almeno 6 mesi, trascorsi in botti di rovere o castagno.
Esistono anche le varianti riserva, liquoroso dolce e liquoroso secco.
Questo vino, oltre a essere buonissimo, ha anche segnato un passo importante nella storia della Vite Italiana.
In recenti scavi archeologici del 2002 in Sardegna a Borore,nel sito archeologico Duos Nuraghes, sono stati rinvenuti vinaccioli di vite (i semi contenuti dentro l'acino d'uva) che datano queste coltivazioni di vite al 1200 avanti Cristo!
3200 anni fa!
E voi magari vi chiederete, perché questa scoperta è tanto importante?
Innanzitutto ci ha permesso di capire che il Cannonau Sardo non è importato dalla Spagna, come si credeva fin'ora, ma anzi è di una varietà diversa di quella Iberica, e potrebbe addirittura essere originario della Sardegna, ma sopratutto di poter affermare con certezza che in Sardegna quando arrivarono i Fenici, finora ritenuti i portatori della domesticazione della vite, i nuraghi già conoscevano e coltivavano probabilmente appunto il Cannonau!
Voi che dite?
Se lo merita un bel brindisi di ringraziamento?






lunedì 13 novembre 2017

Elena Walch Pinot Nero Blauburgunder 2016 DOC

Ho acquistato e degustato questo Pinot Nero a Signorvino in Via dei Bardi a Firenze.
Non avevo mai assaggiato una bottiglia di Elena Walch e ho trovato questo Pinot Nero al 100% davvero particolare!
L'odore è delizioso, caratterizzato da aromi di frutta a bacca rossa, ciliegie e lamponi, e ha una nota speziata di pepe sullo sfondo.
Morbido e sapido al palato, possiede tannini delicati e un retrogusto speziato con un finale fresco e persistente.
La freschezza e la sapidità mi hanno quasi dato l'impressione che fosse lontanamente frizzante!
E' un rosso molto elegante, come in generale gli altoatesini, ben diverso dai rossi che scelgo di solito, lo definirei un vino per ogni occasione!
Questa cantina è stata davvero una piacevole scoperta e non perderò sicuramente occasione per assaggiare altro!



mercoledì 18 ottobre 2017

"FORILUOGO"

Questo piccolo locale si trova nella mia città, Scandicci, alle porte di Firenze.
E' un ottima pizzeria, gestita da un propietario simpaticissimo e molto alla mano, che ti fa sempre sentire a tuo agio.
La pizza è deliziosa, alta, cotta nel forno a legna ( a vista) e gli ingredienti sono tutti ottimi e freschi. L'impasto che preferisco è sicuramente quello multicereale che rende la pizza all'occhio più scura.
Fin primo morso ti rendi conto che non solo è gustosissimo ma che è anche molto più digeribile dell'impasto classico!
Oltre alla pizza anche i primi sono squisiti, come ad esempio i culurgiones, i classici ravioli della tradizione sarda.
Il propietario prepara anche i dolci, che io ho trovato semplici e buonissimi.
La mousse allo yogurt con granella di pistacchio e la cheescake ai frutti di bosco erano entrambi veramente deliziosi e anche in questi si sentiva la freschezza degli ingredienti.




L'ultima volta abbiamo ordinato anche una bottiglia di Nebbiolo Langhe DOC.
Rosso rubino"scarico" all'aspetto, colore tipico del Nebbiolo, è un vino di corpo dal tannino elegante.
Sapido, speziato e con sentori di frutta matura all'olfatto (ciliegia, amarena).
L'ho trovato un vino discreto e profumato, mi è molto piaciuto.
Unica pecca, sarà che io ci faccio particolarmente caso, l'etichetta è veramente impersonale, mi ricorda quelle delle bottiglie che trovi al supermercato, e non rende assolutamente giustizia a questo vino.




sabato 16 settembre 2017

mercoledì 13 settembre 2017

Pension Garden (Dolomiti)

Giovedì scorso sono salita con il mio ragazzo a Colfosco, in Alta Badia.
Premetto che era la mia prima volta sulle Dolomiti.
Siamo arrivati la sera, verso mezzanotte, ma già avevo intuito l'incredibile panorama che ci circondava e la bellezza della struttura in cui alloggiavamo.
Quando siamo entrati in camera abbiamo scoperto che lo staff della pensione aveva insistito per lasciarci in frigo una cena di tutto punto a base di affettati, formaggi locali, funghi e burrata.
Il giorno dopo ci siamo riuniti col nostro gruppo per un'abbondante e deliziosa colazione.
La cosa che mi è rimasta più impressa è la bontà dello yogurt con aggiunti confettura di mirtillo (ne tenevano varie, ma è la mia preferita) e muesli.
Usciti fuori, mi sono resa conto del perché le Dolomiti sono così famose.
Dalla pensione c'era un panorama incredibile: montagne imponenti, paesaggi con tonalità di verde mai viste e aria totalmente diversa da quella di casa.
Dopo aver fatto Trekking siamo rientrati e abbiamo scoperto la vasca idromassaggio con vista e poi, dopo essere stati un po' ammollo coccolati dalle bolle, siamo scesi a cena.
La professionalità dei propietari e dello staff, la qualità del cibo e la presentazione dei piatti erano degni di un ristorante di alta classe.
Sono rimasta colpita dalla bontà dei formaggi locali, serviti a buffet liberamente come antipasto, e il mio preferito in assoluto è stato il formaggio al pepe.
La cena è stata deliziosa ed abbondante, con primo, secondo e dolce.
Il giorno dopo, dopo un'altra colazione a base di ingenti quantità di yogurt con confettura e muesli, abbiamo fatto una passeggiata più tranquilla tutti insieme sulla Crusc, sito patrimonio dell'Unesco.
Finita la passeggiata abbiamo provato le saune del centro benessere e non ci siamo fatti mancare un ultimo tuffo nell'idromassaggio prima della cena, che si è poi conclusa con un delizioso dessert con pesche sciroppate accompagnate con gelato e panna e per finire grappa al mirtillo.
La mattina della partenza, dopo un ultima abbondante e deliziosa colazione, abbiamo lasciato il Garden con una stretta al cuore e una allo stomaco.







martedì 29 agosto 2017

Donnafugata

Se per caso passate da Marsala, in Sicilia, non potete assolutamente perdervi la cantina storica di famiglia di Donnafugata, datata 1851.
Probabilmente il nome non vi è nuovo, come non lo era a me quando ho partecipato alla degustazione, agli inizi di questo Agosto.
Abbiamo visitato la cantina nel pomeriggio, la spiegazione è stata semplice ma esaustiva e alla fine della visita di tutta la zona di produzione c'è stata la degustazione.
Posso dire tranquillamente che finora è la migliore visita in cantina a cui abbia mai partecipato!
La gentilezza e la cura con le quali ci hanno trattato, mista alla grande professionalità e agli ottimi vini in degustazione, l'hanno resa tale.
Nonostante fosse la degustazione "Classica", dopo tre vini icona della loro produzione, due bianchi e un rosso, ci hanno fatto degustare uno dei loro prodotti di punta, il passito di Pantelleria Ben Ryè.

 


La consistenza e il colore di questo passito sono incredibili, per non parlare della fragranza.
Le immagini della produzione che ci hanno mostrato, dal modo in cui vengono curate le piante sull'isola per il caldo che fa tutto l'anno, alla sgrappolatura a mano, lo rendono un vino ancora più affascinante.
Siamo rimasti così rapiti che dopo abbiamo dovuto acquistarne una bottiglia!


Oltre al Ben Ryè abbiamo acquistato il famigerato Mille e una Notte "alla cieca", non lo avevamo degustato, e lo rifarei assolutamente.


Questo rosso possiede fragranze e sapori straordinari che cambiano ad ogni assaggio, una notevole struttura e un tannino moribido, insomma una complessità che oserei definire rara.
Non per nulla, insieme al passito è considerato uno dei "vini icona" delle cantine Donnafugata, vale assolutamente la pena acquistarlo!

Ho apprezzato tutto di questa cantina e, da appassionata d'arte quale sono, sono rimasta veramente colpita dal lavoro dell'Illustratore StefanoVitale.
I nomi stessi dei vini sono incredibilmente affascinanti, il lavoro sulle etichette è meraviglioso e deriva dalla collaborazione fra questo magnifico artista e la signora Gabriella della famiglia di Donnafugata, che ha regalato a questi vini splendidi nomi ispirati alla Storia e alla letteratura.

Insomma, dall'arte al buon vino a questa cantina non manca veramente nulla!

giovedì 17 agosto 2017

Il piccolo chimico

Durante la meravigliosa vacanza in Sicilia io e il mio ragazzo abbiamo mangiato e bevuto divinamente, tranne una sera, non mi ricordo che giorno, eravamo a Trapani e il destino ci era a quanto pare particolarmente avverso.
Facciamo il nostro bel giro in centro storico, dove la sera prima avevamo mangiato a una piccola manifestazione gastronomica, purtroppo conlcusa, e cerchiamo anche un posto dove mangiare.
Ovviamente è pieno di ristoranti e noi ci fermiamo a uno che rispetto agli altri ha prezzi molto onesti e tavolini fuori che ci ispirano fiducia.
Sul menù c'è una piccola lista dei vini, vediamo scritto "bottiglia di Merlot" senza nessun'altra indicazione, la ordiniamo, domandando anche che Merlot fosse
"Ehhh non lo sò..."
Bene, se in un ristorante vi rispondono così, non fate il nostro stesso errore, ordinate l'acqua!
Noi, fiduciosi, diciamo alla cameriera che la prendiamo comunque, lei ci fa sapere che la bottiglia è finita, quindi prendiamo due calici.
Ed esce fuori la peggior categoria d'infami che, a mio parere, si possa trovare nella ristorazione:
IL PICCOLO CHIMICO.
Ebbene sì, ci hanno portato il famoso MISCHIONE




Questo "Merlot", che il merlot non l'aveva nemmeno visto da lontano, aveva il colore simile al Cognac, un odore assurdo e il sapore con retrogusto di Amaro del Capo...
Una roba davvero oscena.
A dir poco schifati, ci alziamo per andare a sciacquarci la bocca in qualche locale e ovviamente di tutti i locali a Trapani becchiamo un altro che ci rifila un bicchiere di sturalavandini...
Per fortuna che l'indomani era un altro giorno...

lunedì 17 luglio 2017

Agrisole!

Oltre al disegnarla, ho voluto descrivere questa bella esperienza perché in una terra come la nostra, in una regione, in una nazione come la nostra, credo che tutti dovrebbero interessarsi al vino, proprio perché abbiamo la possibilità con minuscoli spostamenti di acquistare dei vini incredibili e di aiutare questi agricoltori che spendono le loro vite per regalarci questi prodotti di altissima qualità.

"Agrisole è produzione di vino di qualità, valorizzazione del patrimonio ambientale e vitivinicolo del territorio, amore per l’agricoltura e per il territorio di San Miniato"
Queste le parole usate dalla stessa azienda per descriversi.
Abbiamo conosciuto questa piccola realtà attraverso la guida Slow Wine 2017.
Arrivati in azienda (5 minuti di macchina da S.Miniato) abbiamo fatto una degustazione (non fissata) dell'intera produzione.
La cantina, come specifica la guida, è sempre aperta.
E vi dirò dai bianchi, al rosato, fino ai rossi, dai meno forti ai più corposi, delle otto bottiglie non ce n'è stata una che non mi sia piaciuta.
La particolarità e la bellezza di questa azienda, spiegata con amore nei dettagli dalla Signora Concetta che ci ha guidati nella degustazione, è la lavorazione di soli vigneti Autoctoni.
Noi (anche se vi dico la verità, personalmente ne avrei presi di più!) abbiamo acquistato il Trebbiano  IGT (100% vitigno Trebbiano) e il Malvasia Nera IGT (100% Malvasia)
Perché specifico 100%? Perché mi è stato spiegato che l'uso di un solo vitigno è una loro scelta accurata e che anche dove ne usano più di uno, la raccolta (rigorosamente a mano) è comunque differenziata.
Il risultato?
Il Trebbiano è uno dei bianchi più buoni che abbia mai assaggiato.
E' un bianco travestito da rosso, con una vinificazione da rosso e un colore da passito... favoloso!





Il Malvasia beh... un color rubino fantastico, un vino, se posso appropriarmi di un termine da persona che ne capisce, elegante, tannini (quella cosa che ti danno i rossi che ti s'allappa tutto) elegantissimi, profumo delizioso, fantastico.
La particolarità che ci ha detto la signora Concetta è che questo vino è stata una ricerca di un rosso ad abbinare al tartufo San Miniatese, quindi, non vedo l'ora di farmi un bel tagliolino e gustarmelo!