martedì 29 agosto 2017

Donnafugata

Se per caso passate da Marsala, in Sicilia, non potete assolutamente perdervi la cantina storica di famiglia di Donnafugata, datata 1851.
Probabilmente il nome non vi è nuovo, come non lo era a me quando ho partecipato alla degustazione, agli inizi di questo Agosto.
Abbiamo visitato la cantina nel pomeriggio, la spiegazione è stata semplice ma esaustiva e alla fine della visita di tutta la zona di produzione c'è stata la degustazione.
Posso dire tranquillamente che finora è la migliore visita in cantina a cui abbia mai partecipato!
La gentilezza e la cura con le quali ci hanno trattato, mista alla grande professionalità e agli ottimi vini in degustazione, l'hanno resa tale.
Nonostante fosse la degustazione "Classica", dopo tre vini icona della loro produzione, due bianchi e un rosso, ci hanno fatto degustare uno dei loro prodotti di punta, il passito di Pantelleria Ben Ryè.

 


La consistenza e il colore di questo passito sono incredibili, per non parlare della fragranza.
Le immagini della produzione che ci hanno mostrato, dal modo in cui vengono curate le piante sull'isola per il caldo che fa tutto l'anno, alla sgrappolatura a mano, lo rendono un vino ancora più affascinante.
Siamo rimasti così rapiti che dopo abbiamo dovuto acquistarne una bottiglia!


Oltre al Ben Ryè abbiamo acquistato il famigerato Mille e una Notte "alla cieca", non lo avevamo degustato, e lo rifarei assolutamente.


Questo rosso possiede fragranze e sapori straordinari che cambiano ad ogni assaggio, una notevole struttura e un tannino moribido, insomma una complessità che oserei definire rara.
Non per nulla, insieme al passito è considerato uno dei "vini icona" delle cantine Donnafugata, vale assolutamente la pena acquistarlo!

Ho apprezzato tutto di questa cantina e, da appassionata d'arte quale sono, sono rimasta veramente colpita dal lavoro dell'Illustratore StefanoVitale.
I nomi stessi dei vini sono incredibilmente affascinanti, il lavoro sulle etichette è meraviglioso e deriva dalla collaborazione fra questo magnifico artista e la signora Gabriella della famiglia di Donnafugata, che ha regalato a questi vini splendidi nomi ispirati alla Storia e alla letteratura.

Insomma, dall'arte al buon vino a questa cantina non manca veramente nulla!

giovedì 17 agosto 2017

Il piccolo chimico

Durante la meravigliosa vacanza in Sicilia io e il mio ragazzo abbiamo mangiato e bevuto divinamente, tranne una sera, non mi ricordo che giorno, eravamo a Trapani e il destino ci era a quanto pare particolarmente avverso.
Facciamo il nostro bel giro in centro storico, dove la sera prima avevamo mangiato a una piccola manifestazione gastronomica, purtroppo conlcusa, e cerchiamo anche un posto dove mangiare.
Ovviamente è pieno di ristoranti e noi ci fermiamo a uno che rispetto agli altri ha prezzi molto onesti e tavolini fuori che ci ispirano fiducia.
Sul menù c'è una piccola lista dei vini, vediamo scritto "bottiglia di Merlot" senza nessun'altra indicazione, la ordiniamo, domandando anche che Merlot fosse
"Ehhh non lo sò..."
Bene, se in un ristorante vi rispondono così, non fate il nostro stesso errore, ordinate l'acqua!
Noi, fiduciosi, diciamo alla cameriera che la prendiamo comunque, lei ci fa sapere che la bottiglia è finita, quindi prendiamo due calici.
Ed esce fuori la peggior categoria d'infami che, a mio parere, si possa trovare nella ristorazione:
IL PICCOLO CHIMICO.
Ebbene sì, ci hanno portato il famoso MISCHIONE




Questo "Merlot", che il merlot non l'aveva nemmeno visto da lontano, aveva il colore simile al Cognac, un odore assurdo e il sapore con retrogusto di Amaro del Capo...
Una roba davvero oscena.
A dir poco schifati, ci alziamo per andare a sciacquarci la bocca in qualche locale e ovviamente di tutti i locali a Trapani becchiamo un altro che ci rifila un bicchiere di sturalavandini...
Per fortuna che l'indomani era un altro giorno...